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Da quando la legge 242/16 sull’incentivazione della filiera per la produzione della cannabis è stata promulgata, si è discusso molto e concluso poco rispetto la liceità del mercato che ne è nato a seguito. Le 12.000 persone fra coltivatori, operatori e proprietari di cannabis shop, aziende di distribuzione e alcuni milioni di consumatori hanno visto negli ultimi 3 anni sequestri e cause giudiziarie che, per la quasi totalità, si son concluse con l’assoluzione e la restituzione della merce.

Perchè? Semplice, non è espressamente specificato nella 242 la possibilità di vendita dei prodotti dalle coltivazioni autorizzate dalla legge stessa con finalità d’utilizzo umano, quali ad esempi il consumo delle infiorescenze.

Altrettanto semplicemente non esiste nessuna legge che preveda reato per il commercio di prodotti derivati da cannabis con un contenuto di THC al di sotto di 0.5% .

Il Fatto

Ad inizio dicembre era atteso in commissione Bilancio l’inserimento di un subemendamento che avrebbe messo nero su bianco un minimo di regolamentazione sulla liceità del commercio di cannabis con un contenuto di THC minore di 0.5%.
Il 13 dicembre il Senatore Matteo Mantero annuncia (foto a lato) di essere riuscito a far inserire ed approvare dalla commissione l’emendamento e che sarà prossimo alla votazione prevista della manovra economica al Senato.

Oggi 16 dicembre era la giornata in cui era prevista la votazione alla manovra economica ed abbiamo assistito ad un esercizio massimo della democrazia.

Il Presidente del Senato ha la possibilità di valutare tutti gli emendamenti presentati dalle commissioni e stralciare quelli che tecnicamente reputa (!?) non ammissibili. Questa possibilità è stata esercitata e gli sforzi di Mantero vanificati.

post mantero

Dopo un botta e risposta fra i sentori Calderoli e Mantero ed una risposta poco dignitosa e piuttosto inadeguata da parte del Presidente del Senato, si sono susseguiti coloriti interventi dei politici. Parole che hanno mostrato l’ignoranza in tutta la sua magnificenza imperare tra i banchi dei senatori contrari alla cannabis.

Noi in Queen Weed pensiamo che i modi di Mantero magari possano essere stati poco nobili ma più che leciti, non si stava legalizzando la droga, si volevano eliminare i dubbi scrivendo quanto è già ovvio oggi, riconoscendo per altro allo Stato un guadagno che ad oggi continua a non avere pur essendoci un mercato lecito, a prova di legge.
Anche i consumatori avrebbero avuto un importante beneficio, l’emendamento infatti prevedeva l’introduzione di un’etichettatura più garantista rispetto i contenuti di ciò che acquistano.

Vi invitiamo a leggere l’articolo di Dagospia dove troverete i dettagli e la raccolta cronologica delle dichiarazioni, se tali si possono definire.

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