“Ho deciso di istituire, in accordo con la direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, diretta dal dottor Achille Iachino, il primo tavolo tecnico permanente per affrontare le tematiche in materia di cannabis ad uso medico. Mi ero preso questo impegno a seguito dell’incontro, a Roma, presso il Ministero della Salute, con una delegazione di pazienti in trattamento con cannabis ad uso medico e con rappresentanti di associazioni impegnate nel campo dell’accesso alle cure con cannabis”.
E’ quanto dichiara, a margine della firma dell’atto istitutivo, il Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa (Noi con l’Italia), delegato dal Ministro Roberto Speranza alla prevenzione, al monitoraggio e ai percorsi terapeutici connessi al fenomeno delle dipendenze.
“Il tavolo tecnico – spiega – ha il compito di analizzare e approfondire i bisogni di salute dei pazienti che utilizzano farmaci a base di cannabis, al fine di individuare percorsi condivisi e praticabili per la risoluzione delle criticità riscontrate. Per la prima volta ho deciso di coinvolgere le più rappresentative associazioni di pazienti che avranno la possibilità di dialogare con le amministrazioni competenti e con il decisore politico. Il tavolo infatti potrà consultare esperti esterni e dunque coinvolgere rappresentanti di altri Ministeri, dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, dell’Aifa, delle Regioni”.
“Ritengo – aggiunge Costa – che sia un dovere morale fornire una risposta concreta e sistematica alle istanze che riguardano la tutela della salute, come, ad esempio, l’efficacia terapeutica dei farmaci a base di cannabis, le difficoltà di approvvigionamento e l’importanza della ricerca e degli studi clinici. Il nostro Paese deve diventare autosufficiente nella produzione di cannabis terapeutica. Compito della politica è assicurare al cittadino di poter accedere alle cure previste per legge, garantendo servizi equi e di qualità, indipendentemente da dove questi risiede”.
“Il tavolo, dunque, sarà un’occasione per un confronto costante, qualificato e costruttivo che parte dalla richiesta dei pazienti di avviare un percorso condiviso che tenga conto degli sviluppi della scienza medica e delle esigenze dei malati in trattamento con tali farmaci”.
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