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Coltivare cannabis – Metodi

Coltivare cannabis – Metodi

Coltivare cannabis è una pratica molto impegnativa, per ottenere dei risultati apprezzabili è necessario conoscere e saper affrontare i fattori avversi che influiscono sui processi di crescita e fioritura.

Un primo distinguo per iniziare

Son oggi utilizzate due tipologie di cannabis dove il distinguo non è per varietà, argomento trattato nell’articolo “cannabis Sativa vs Indica”, ma proprio per la finalità d’uso del prodotto derivato.
Per un utilizzo tecnico della cannabis come le infiorescenze Queen Weed Premium Cannabis, o per uso ricreativo negli Stati dove è consentito, esistono tre differenti tipologie di coltivazione,  Outdoor, Indoor ed in Greenhouse, di queste fare un approfondimento in questo articolo.
Coltivare cannabis medicale, utilizzata per la composizione di farmaci, richiede l’applicazione di particolari protocolli al fine di salvaguardare e preservare il profilo batterico della pianta. Queste coltivazioni non sono pratica comune, sono molto costose e generalmente riservate ad aziende che hanno particolari autorizzazioni e licenze.

Tornando alle coltivazioni più comuni. l’agricoltore è posto fin da subito davanti ad un prima scelta, l’utilizzo di semi o talee.
La scelta dei semi è quella economicamente più sostenibile, va detto che i semi non garantiscono per natura l’uniformità di raccolto nè per qualità nè per quantità. Le talee  invece garantiscono stabilità genetica e quindi qualitativa della pianta madre di provenienza, tuttavia le talee costano ben di più.

Outdoor

E’ il metodo di coltivazione più semplice e meno impegnativo a livello economico, l’agricoltore ha come solidi alleati naturali il Sole e l’Aria. Tuttavia la scelta di far crescere le piante nei campi le espone ai fattori ambientali più comuni come le intemperie, l’umidità, impollinazioni, insetti e parassiti etc… Queste variabili, al netto di “armi” quasi nulle all’aperto, possono mettere a rischio l’intero raccolto o alterarlo, basti pensare al correre delle stagioni negli anni ed è difficile ricordarne di identico svolgimento. Le condizioni climatiche nella coltivazione Outdoor quindi viziano la percentuale dei cannabinoidi presenti.

Vincolo

Un limite ulteriore per chi sceglie di coltivare cannabis in Outdoor è quello di aver 6 mesi disponibili legati alle stagioni (in Italia da marzo ad ottobre); un unico raccolto/anno che messo in relazione anche all’influenza dei fattori esterni alza di molto il rischio di successo.

Indoor

Coltivare cannabis con questo sistema risolve “tecnicamente” la variabilità dei fattori climatici avversi visti per l’Outdoor. Questo perchè utilizzando ottimi impianti di illuminazione e di ventilazione si emulano in maniera controllata il “sole” e l’aria in qualsiasi posto al chiuso.
Applicando poi altri strumenti si possono far rendere al massimo le coltivazioni. E’ buona norma avere un sistema di regolazione dell’umidità che permetta di avere differenti e necessarie gradazioni per fase di crescita e fioritura. Ognuno di noi potrebbe pensare che questo sia il metodo più sicuro per aver la massima resa dalle nostre piante, ed è così infatti… ma a che costo?

Vincolo

– bisogna disporre di spazi al chiuso, solitamente capannoni in zone industriali.
– creazione dei due principali impianti (luci ed aria) con un investimento non minimale.
– predisporre lampade in media da 600W, con un contratto di fornitura elettrica sostenuto (K€/mese).
– generatori adeguati di energia alternativa in caso di blackout della rete elettrica.
– personale formato a presidio di tutti gli strumenti di controllo per crescita e fioritura.
– tutto il materiale “secondario” ovvero vasi, tubazioni per il recupero delle acque etc..

Con il metodo Indoor si alza inevitabilmente il costo del prodotto, che è possibile “mediare” in parte perchè non si dipende dalla stagionalità e quindi si possono eseguire coltivazioni in ciclo continuo, ma anche con continui costi fissi (energia/personale).

Greenhouse

Questo è il metodo che preferiamo e con il quale produciamo Queen Weed Premium Cannabis.
E’ a nostro avviso il metodo più equilibrato, la modalità nella quale si hanno i giusti compromessi per molte delle problematiche viste finora pur mantenendone i vantaggi.
Disporre delle serre, strutture in vetro/metallo non è a basso costo, potrebbe anche pareggiare i costi di spazio dell’indoor, ma il sole e l’aria sono naturali e pertanto senza (il maggior) costo, soprattutto non vanno in blackout.
Proprio in riferimento alle spese per l’energia elettrica in Greenhouse vi è un abbattimento totale nei 6 mesi in cui il fabbisogno è soddisfatto in maniera Naturale grazie al Sole e, nei restanti mesi, è sufficiente integrare per poche ore con un buon impianto di illuminazione.
Grazie poi al perimetro disegnato dalla struttura della serra è possibile al suo interno regolarne il microclima a scelta e nel contempo naturale; la pioggia semplicemente la si evita, il calore lo si attenua creando delle correnti naturali d’aria, si gestiscono i parassiti etc..

Vincolo

Coltivare cannabis in serra è una scelta anche guidata dalla posizione geografica; una Greenhouse in centro a Milano è quasi impensabile perchè geograficamente non godrebbe degli elementi Naturali per tutte le stagioni in maniera congrua, troppo freddo d’inverno (andrebbe riscaldata), troppa umidità in estate.

In conclusione

Abbiamo visto le principali caratteristiche dei metodi di coltivazione per la cannabis, quali vincoli (economici, naturali, geografici) impongano poi la scelta fra questi. La sola conoscenza delle piante quindi non è sufficiente a garantire la bontà di un raccolto, dal genotipo al fenotipo la differenza la fa la Natura ed anche le capacità e competenze a disposizione.
Queen Weed è frutto di cura e passione, competenza e capacità decennali, produciamo una cannabis a livello del mare, sfruttiamo al massimo le potenzialità del territorio, Sanremo, che conosciamo bene ed è conosciuto come “la città dei Fiori” non a caso. La genetica scelta non era l’unica in partenza, abbiamo sperimentato, verificato e riprovato. Oggi Queen Weed è sul mercato un prodotto molto apprezzato per il suo aroma d’agrume, per le sue ricche resine ed i cannabinoidi in esse presenti.

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