Inarrestabile Big Pharma, il grande business sulla nostra salute

Big Pharma – I conquistatori europei rivendicarono nuovi territori in Asia, Sud America e Africa per i loro imperi, solo per portare nuovi virus e malattie a popolazioni mai esposte prima a tali fattori alieni. Ciò ha causato un vero disastro e la morte delle comunità native. Poi, con l’aumento della popolazione mondiale sembrò che questi alieni invisibili fossero tornati con rinnovata energia e avessero iniziato a spazzare via i conquistatori! Questo aumento e quello conseguente della densità abitativa hanno permesso che l’uomo si avviasse a diventare il peggior nemico di se stesso! Proprio come tutti quegli animali che raggiungono la cima della catena alimentare e dominano talmente tanto da non poter fare altro se non distruggersi e implodere, e col passare del tempo questo permette la comparsa di nuove creature. La differenza è che nel corso di questo viaggio attraverso il tempo, e grazie all’aiuto della scienza, l’essere umano ha sviluppato modi per frenare i tassi di mortalità e rallentare le invasioni aliene a un livello tale da poterci convivere.

La medicina moderna ha imparato a trattare la sintomatologia e a fermare l’insorgenza del pericolo, ma è ancora molto lontana dalla vera cura. Ma forse curare non è la sua intenzione? Tenere a bada i sintomi senza curare la malattia sembra essere stato il segreto che ha trasformato l’industria farmaceutica in Big Pharma: la più grande industria del pianeta, insieme a quella delle armi!

Da bambini sogniamo di diventare dottori, pompieri, infermieri o avvocati per aiutare il prossimo. Sognare di fare del bene è una cosa comune, fino a quando non arriva il giorno in cui si deve diventare economicamente indipendenti e andare a vivere lontano da casa. Infatti mentre cresciamo le cose a cui non avevamo mai badato diventano quelle più importanti, come il denaro che permette di acquistare generi alimentari, elettrodomestici per risparmiare tempo, un’auto, una casa, una barca, ma aumenta anche le differenze tra le persone che possono permettersi farmaci e prodotti sanitari e quelle che non possono permetterseli. Non dovrebbero esistere differenze nel trattamento delle persone malate o con problemi, ma purtroppo esistono e sono grandi. 

Lo sviluppo umano si realizza a tappe. Con l’avanzare della tecnologia e con le nigbostre mentalità accademiche che imparano a scoprire e ad applicare nuove metodologie e procedure per far fronte a minacce invisibili come virus e batteri, iniziamo a vedere cose che anni prima non eravamo capaci di vedere. Grazie all’invenzione del microscopio, per vedere un mondo prima invisibile, abbiamo iniziato a sviluppare trattamenti mirati con sostanze chimiche per eliminare o ridurre queste minacce. Questa terapia chimica ha cominciato ad avere effetti positivi sugli esseri umani con problemi e, uccidendo virus e batteri, ne ha migliorato la salute e la qualità di vita. È così che è nata l’industria farmaceutica, e da allora ha prosperato, divenendo nel XXI secolo un potente gruppo di lobby presente in tutti i paesi del mondo. Le insidie esistenti sono spesso dovute alle limitazioni umane; abbiamo visto esempi di dirigenti avidi di profitto che hanno ignorato le difficili situazioni finanziarie dei loro clienti, aumentando il prezzo di certi prodotti finali e rendendo quasi impossibile per certe persone l’acquisto di tali prodotti. Questa situazione rappresenta la teoria del voler arraffare denaro nel breve termine, e alla fine non aiuta nessuno.

La storia dei prodotti farmaceutici non è lunga

invece i rimedi della medicina cinese vanno avanti da migliaia di anni. La differenza risiede nel fatto che i prodotti farmaceutici hanno un dosaggio controllato più preciso rispetto a quelli della medicina cinese (dosaggi previsti). Con il dosaggio controllato c’è una maggiore capacità di aumentare o diminuire la dose in modo graduale e quindi di trovare quella efficace per trattare un determinato problema. Diversamente laddove la medicina cinese o i farmaci a base di piante non sono stati abbastanza precisi, bisogna procedere per tentativi ed errori visto che possono portare a trattamenti efficaci e dosi soglia, è solo questione di tempo. 

L’aumento della popolazione, il tempo che è diventato denaro e un ritmo di vita veloce basato sul commercio sono fattori che hanno contribuito a farci arrivare dove ci troviamo oggi in campo medico. Andiamo di fretta e preferiamo prendere una pillola per alleviare i sintomi piuttosto che trovarne le cause profonde. Siamo diventati una generazione di fast food e di impasticcati! Ci siamo ridotti a mangiare cibo industriale piuttosto che cucinare con ingredienti freschi. Abbiamo permesso alla nostra generazione di soffrire di diabete, di obesità, di mangiare alimenti preconfezionati e di prendere pillole per la digestione ignorando che il nostro corpo si ribella perché di fatto non ha bisogno di essere sedato da pillole chimiche. Siamo la generazione che, senza volerlo, ha lasciato campo libero a una grande quantità di farmaci, e ciò in gran parte per la nostra voglia di comodità. Risparmiare tempo e sentirsi comodi è stato superficialmente bello ma profondamente devastante, e questo ci sta uccidendo!

Tutti abbiamo sofferto di mal di testa qualche volta nella vita. Le forti emicranie ci fanno ricorrere a compresse per sedare il dolore, eliminando così i sintomi senza però identificare le cause profonde che lo provocano. La medicina convenzionale è molto rapida a prescrivere una pillola per ridurre i sintomi, però ci sta causando più problemi di quanti mai ne abbiamo avuti prima. Le cattive abitudini si stanno consolidando a causa di Big Pharma, e noi siamo diventati pigri con i problemi di salute. Riponiamo tutta la nostra fiducia in un’industria che trova nuovi modi di farci sentire meglio senza però farci stare meglio! Dobbiamo cambiare tutto ciò e porre rimedio a questa follia. 

In molti casi Big Pharma acquista i diritti di alcune formule e brevetti sviluppati per curare i nostri problemi di salute, per poi ritirarli dal mercato al fine di vendere i suoi prodotti buoni solo ad alleviare i sintomi. E ciò perché Big Pharma ha speso troppi soldi per lo sviluppo di questi prodotti, dopotutto si tratta di affari per queste compagnie e noi esseri umani siamo le loro cavie!

A partire dalla Seconda Guerra Mondiale

il profitto è stato posto su un piedistallo ed è diventato, più di qualsiasi altra cosa, la forza trainante delle aziende. Le compagnie, il branding e l’immagine sono diventati elementi troppo importanti, mentre profitto e dividendi i principali obbiettivi. È ora di finirla con questo tipo di ragionamenti, bisogna lavorare e tornare alla realtà. Abbiamo bisogno di usare prodotti che vadano alla radice del problema e agiscano all’interno dell’organismo per ristabilire l’equilibrio, e di componenti come la cannabis che stimolino i vari sistemi dell’organismo e che favoriscano l’omeostasi. 

Negli ultimi cinquant’anni, grazie alla ricerca, abbiamo scoperto di avere un sistema endocannabinoide all’interno del corpo che utilizza determinate sostanze chimiche presenti nella cannabis per autoregolarsi; per esempio il THC, il CBD, etc. Dal momento che la scienza ha dimostrato ciò, e da quando le aziende producono estratti naturali dalla pianta intera, stiamo osservando meno effetti avversi e maggiore efficacia nell’uso di questi componenti. 

Sebbene la scienza ci aiuti a dimostrare ciò che è necessario per progredire, non possiamo affermare che abbia tutte le risposte. Le case farmaceutiche usano i comitati di regolamentazione e le linee guida per lo sviluppo e la produzione dei farmaci, ma la qualità di questi farmaci dipende dal livello delle persone che compongono gli organismi regolatori. Quindi la scienza e i comitati di regolamentazione fanno si che le aziende farmaceutiche producano versioni sintetiche di prodotti naturali depotenziandoli. Sebbene ciò possa essere logico, in questo modo si limita la reale capacità di funzionamento di un componente, tutti i costituenti non misurati che si trovano in quantità così piccole e non rilevabili, ma che ritroviamo nelle estrazioni, hanno un effetto più grande di quanto non riusciamo a comprendere ora. Il contrasto tra l’utilizzo della pianta intera e la semplice replicazione di un componente in laboratorio sta limitando l’efficienza del funzionamento di un prodotto. Rendere illegale la coltivazione di una pianta perché produce quantità di THC più alte rispetto a quelle consentite è da ignoranti, soprattutto ora che vediamo quanto sia benefico il THC per certe patologie. I nostri sistemi di certificazione e registrazione della botanica e della farmacopea sono stabiliti dall’uomo e risultano ancora deboli a molti livelli. 

Le applicazioni mediche

L’uso compassionevole per i malati terminali hanno rappresentato il vero e proprio inizio dell’industria della cannabis nel 1996, grazie alla proposta 215 di Dennis Perone. La scienza non poteva dimostrare allora quello che si può provare oggi, eppure la cannabis è stata resa disponibile per i malati! Quindi appare chiaro che renderla disponibile e focalizzare la ricerca fino a che non è chiaro come usarla in maniera sicura, è l’opzione migliore per una pianta che non ha dose letale e che non provoca morti dirette. Tutto questo è a vantaggio della gente, non solo per le rivendicazioni, l’uso e l’abuso di Big Pharma!

Articolo originale su Dolce Vita Online

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