Consumi di sostanze psicoattive, anche in Italia è attiva la survey online

 La Commissione Europea, attraverso l’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA), punta sul web e lancia la nuova stagione dello studio europeo 2021 sulle droghe, per valutare i modelli di consumo di sostanze psicoattive in 30 paesi. CNR-IFC è responsabile della raccolta dati per l’Italia e, come nel 2018, promuove l’invito alla partecipazione volontaria al sondaggio a tutti i maggiorenni che abbiano usato almeno una sostanza nell’ultimo anno.

Uno strumento semplice, un sondaggio online, per raccogliere informazioni su come si stanno modificando i pattern di utilizzo delle sostanze psicoattive in Europa.

Quanto spesso se ne fa uso, in che modo e in quali quantità?

Sono queste le domande a cui vuole dare risposta il sondaggio anonimo e volontario European Web Survey on Drugs, un’iniziativa promossa dall’Osservatorio europeo delle droghe (EMCDDA) che, alla sua terza edizione, viene lanciata da oggi sul web e alla quale l’Italia partecipa insieme ad altri 29 paesi.

Chiunque abbia compiuto 18 anni e fatto uso di droghe negli ultimi 12 mesi, anche solo occasionalmente, è invitato a contribuire alla ricerca, in modo semplice, intuitivo e totalmente anonimo.

Per partecipare basta collegarsi al link http://bit.ly/2OCSpKW, attivo fino a giovedì 29 aprile e dedicare qualche minuto alla compilazione del questionario.

“Le risposte sono completamente anonime e non verrà raccolto alcun dato che possa permettere l’identificazione dei partecipanti”, assicura la dottoressa Sabrina Molinaro, Dirigente di ricerca del laboratorio di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari (CNR-Istituto di Fisiologia Clinica) che si occupa dello studio per l’Italia e che da anni coordina ricerche incentrate sul monitoraggio dei consumi nel nostro paese. “L’obiettivo è quello di stimare le dimensioni reali del mercato e di poter dipingere un quadro dettagliato dell’uso di sostanze psicoattive in Europa, che potrà essere utile per plasmare le future politiche europee e gli interventi di prevenzione.”

I dati ricavati dalla scorsa edizione della Web Survey EWSD, presentati nella “Relazione Europea sulla Droga. Tendenze e sviluppi 2019” hanno fornito informazioni complementari a quelle ricavate dagli studi sulla popolazione generale e indicazioni più approfondite sull’uso delle droghe in Europa. Tali indagini, pur non essendo rappresentative della popolazione generale, sono in grado di raggiungere grandi campioni di consumatori. La web survey europea ha raccolto informazioni sui modelli di uso e gli acquisti delle sostanze illecite più comunemente utilizzate presso 40000 persone che fanno uso di droghe (circa 3.000 in Italia), reclutate principalmente tramite i social media. I risultati indicano ad esempio che la cannabis è la sostanza più comune, e che quella in foglie e infiorescenze è stata più utilizzata della resina di cannabis. Tuttavia, molte delle persone che hanno partecipato all’indagine hanno dichiarato di usare entrambi i tipi, in particolare in Italia, Francia, e Paesi Bassi. L’uso della sola resina di cannabis è stato invece riportato raramente.

I dati hanno fornito indicazioni sui modelli di consumo di cocaina nei diversi gruppi e sul modo in cui possono variare da un paese all’altro. Confrontando la quantità usata nei vari paesi, è stato possibile osservare che tanto il prezzo quanto la purezza della cocaina sul mercato variano da paese a paese e ciò può avere un impatto sulla quantità consumata. Tra gli intervistati che hanno riportato l’uso di cocaina, la percentuale che ne ha fatto uso frequentemente (più di 50 giorni nell’ultimo anno) è stata da zero in Repubblica Ceca a oltre il 10 % in Italia, Belgio, Cipro, Francia, e Lussemburgo. Il consumo di cocaina è variato da paese a paese ed è andato da una media di 1,3 grammi al giorno di consumo in Austria, Belgio e Francia a 3,5 grammi a Cipro. In generale, gli utilizzatori frequenti hanno consumato quantità più elevate di droga ogni giorno di consumo rispetto agli utilizzatori meno frequenti.

L’MDMA è stata spesso consumata insieme ad altre sostanze, tra cui l’alcol. Le indicazioni hanno suggerito che, nei paesi a più alta prevalenza, l’MDMA non sia più una droga di nicchia o circoscritta alla sottocultura delle discoteche e delle feste, ma sia stata utilizzata da un ampio bacino di giovani in contesti tradizionali di vita notturna, tra cui bar e feste in casa. Lo studio del 2018 ha rilevato che, tra le persone che hanno utilizzato MDMA nel corso dell’anno precedente, la percentuale di chi ne ha fatto un uso frequente (più di 50 giorni) è variata dallo zero a Cipro a circa l’8 % in Austria e Croazia.

Sarà particolarmente interessante poter confrontare questi ed altri dati con quelli attuali e verificare, attraverso un’apposita sezione della survey, gli effetti della pandemia da Covid-19 e dei prolungati lockdown sui pattern di consumo di sostanze psicoattive.

Anche per questo è molto importante partecipare e invitare gli amici e i conoscenti a contribuire alla ricerca.

Articolo originale su BeLeaf Magazine

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