Cannabis Vegan super soil

L’agricoltura con nutrienti di tipo vegetale ha origini molto antiche. In passato le piante coltivate a uso alimentare e medicinale (piante aromatiche, spezie, ecc..) venivano nutrite dal compostaggio di altre piante, così come per certi versi, avviene spontaneamente in natura.

Prima di parlare e addentrarci nei dettagli del Vegan Supersoil è bene volgere un’attenzione mirata ai più comuni e conosciuti “super soil” e “living soil“, in quanto la formula vegana è il risultato di un’evoluzione modificata e adattata di questi.
Super soil è un termine che viene attribuito al leggendario grower e breeder Dave Bowman alias SUBCOOL, recentemente scomparso a causa di una malattia genetica denominata “Deficit alfa-1 antitripsina” (A1AD o AATD).

Il super soil è un substrato di coltura completo, costituito da un insieme di materiali inerti ed elementi naturali, che adeguatamente miscelati fanno sì che l’intero ciclo di crescita, fioritura e maturazione, venga raggiunto con la semplice irrigazione di sola acqua, senza l’ausilio di fertilizzanti solidi o liquidi. Allo stesso modo del super soil, il living soil (suolo vivo) ha in comune il fattore di non utilizzare alcun fertilizzante aggiuntivo all’acqua di irrigazione.

Nelle rispettive ricette, gli ammendanti di base sono più o meno gli stessi, fatta eccezione nel caso living soil per l’aggiunta di microrganismi, funghi e batteri che uniti al suolo hanno il ruolo di contribuire alla “decomposizione” delle sostanze organiche di origine vegetale, rendendole disponibili in forma assimilabile per le piante. Lombrichi e nematodi invece sono coinvolti nella decomposizione del materiale più grosso, mentre un altro tipo di microrganismi chiamati “batteri nitrificanti” hanno il compito, come già si evince dal nome stesso, di trasformare l’azoto in forma assimilabile per la pianta. Allo stesso tempo, creano una simbiosi, ovvero un interscambio di favori, l’uno con l’altro, sempre a beneficio della pianta attraverso l’apparato radicale.

Prima di addentrarci nelle ricette dei super soil, sia vegani che alternativi, vediamo approssimativamente cosa accade all’interno del substrato e quanto fondamentali siano per le piante la vita microbica, o microvita, che lo compone.

MICROVITA: (trichoderma – micorrize – funghi – batteri benefici).
La disponibilità del fosforo, ad esempio, è funzionale alle relazioni mutuali tra le radici delle piante e la microflora contenuta nel terreno.

In natura la maggioranza delle piante selvatiche crescono in suolo organico, e sopperiscono alla carenza di fosforo (P) promuovendo lo sviluppo di microrganismi capaci di liberarlo dal terreno per renderlo, in questo modo, disponibile.

Il rilascio coatto di microrganismi, batteri e funghi micorrizici, facilita lo scambio simbiotico con le radici, promuovendo così una sorta di imitazione delle condizioni naturali che normalmente si creano nel terreno.
Acidi semplici e zuccheri servono per promuovere lo sviluppo e il mantenimento di questa microvita specializzata nella liberazione del fosforo dal suolo.

In questo mutualismo le piante si attivano per assorbire il fosforo emettendo a loro volta delle sostanze attrattive verso i funghi, stabilendo così la famosa simbiosi con delle reazioni biochimiche cellulari, cedendo sostanze utili (le micorrize, sono capaci di assimilare forme di fosforo organico complesse, non assimilabili dalle piante, come ad esempio la fitina, cedendo alle piante sostanze assimilabili) e fondamentali al loro ciclo vitale.

ELEMENTI BASE PER LA REALIZZAZIONE DEL SUPER SOIL
Come precedentemente accennato il super soil è composto da diversi elementi, ognuno con una funzione specifica e ben definita. Il principale elemento costituente è il terriccio di base o miscela (mix).
Esistono decine e decine di formule commerciali di terriccio per la cannabis, tutti più o meno efficienti e dedicate, ma le proprietà fisico-chimiche ideali sono raggiunte soltanto con la giusta miscela (mix). Queste miscele si basano fondamentalmente su tre importanti caratteristiche:
– Struttura
– Drenaggio
– Ritenzione Idrica

La struttura o consistenza non deve essere né fine né grossolana, ma una via di mezzo tra le due. Fondamentale è la morbidezza, atta ad agevolare l’espansione dell’apparato radicale a fronte di una maggiore crescita e salubrità della pianta. Il PH ideale del substrato può oscillare da un minimo di 5,8 a 6,8 preferendo così un ambiente leggermente acido.

Il giusto drenaggio permette alle radici di non marcire e di non rimanere allo stesso tempo troppo asciutte, la cannabis tende a preferire un drenaggio medio-basso. L’aggiunta di inerti come la “perlite” e la fibra di cocco migliorano sia il drenaggio che la struttura, garantendo un sub-ambiente equilibrato. In base alle caratteristiche drenanti del suolo, cambia anche la quantità e la frequenza delle irrigazioni.

La ritenzione idrica è la caratteristica che ha un terreno di trattenere l’acqua. La cannabis ama l’acqua, ma non ama il ristagno, e al bagnato preferisce un ambiente radicale umido. Un terreno con buona ritenzione idrica deve essere composto con una percentuale di torba bionda, poi l’aggiunta di argilla espansa in granuli di piccola taglia e di vermiculite che favoriscono un ulteriore aiuto nella ritenzione idrica, specialmente in outdoor durante le estati calde.

Fatta questa premessa sul terriccio base o soil mix, vi lascio una ricetta personalizzata di un super soil completo per la cannabis. In funzione delle vostre esigenze, potete ridurre le percentuali di terriccio base e di conseguenza le rispettive percentuali degli ammendanti raccomandati. Questa ricetta è calcolata su un totale di 500 litri di super soil (compresi di cocco, perlite e vermiculite). Con questa miscela è possibile portare avanti un ciclo completo senza l’ausilio di fertilizzanti.

– 400 lt terriccio di base mix
– 20 kg di compost secco 1-1-1 o vermi-compost (commerciale secco)
– 2 kg di guano di pipistrello fossilizzato 0-7-0 (ideale anche in vegan)
– 2 kg di farina di lische di pesce 3-18-0
– 2 kg di farina di erba medica 2,5-0,5-2,5
– 1,5 kg di farina di soia 7-2-1
– 1,5 kg di farina di alghe 1-1-2
– 1,5 kg di farina di semi di neem 5-1-2
– 500 grammi di farina di pesce 10-4-0
– 500 grammi di farina di granchio 4-3-0
– 250 millilitri di calce agricola
– 1 kg di sale inglese/epsom
– 0,25 litri di azomite
– 20 grammi di acidi umici

UN SUOLO VEGANO
Le prove storiche di persone che scelgono di evitare i prodotti animali possono essere fatte risalire ad oltre 2mila anni fa. Anche il mondo della coltivazione della cannabis ha iniziato a orientarsi verso il rispetto degli esseri viventi a fronte di un minor utilizzo di derivati animali. La peculiarità della coltivazione vegana non è solo quella che limita l’utilizzo di nutrimenti ottenuti da sottoprodotti animali, ma è anche una scelta volta alla ricerca di una maggiore qualità del prodotto finito. La coltivazione vegana, infatti, ha dimostrato ai suoi albori, e continua a dimostrare che interviene direttamente sulla pianta in maniera positiva, rendendo il suo prodotto più gradevole, con una maggiore concentrazione di terpeni e cannabinoidi. Non solo, l’intero processo di coltivazione, risulterà meno impattante sul pianeta terra e quindi più sostenibile.

Come accennato in precedenza, la coltivazione vegana si basa fondamentalmente sull’utilizzo di elementi primari di origine vegetale. Questi elementi che si trovano allo stato grezzo devono essere trasformati in una forma assimilabile dalle piante, in modo che vengano prontamente metabolizzati dalle stesse. Affinché questo processo funzioni, si chiede aiuto a una serie di microrganismi che hanno il ruolo di scomporre la materia vegetale.

Il Vegan super soil si differenzia dal super soil classico sostituendo gli elementi di derivati animali con elementi di derivati vegetali. Facendo riferimento alla ricetta di cui sopra, possiamo sostituire gli stessi con quelli appresso elencati nelle misure e nei dosaggi utili a garantirne il successo:
Farina di erba medica 5-1-2
Fondi di caffè 2-0.3-0.2
Compost (commerciale secco) 1-1-1
Compost (fatto in casa) 0,5-0,5-0,5
Farina di semi di cotone 6-2-1
Sfalci d’erba (verde) 0,5-0,2-0,5
Glauconite 0-0-7 (Potassio e oligoelementi)
Farina di alghe 1.5-0.5-2.5 (Potassio e oligoelementi)
Torba 2-0.3-0.3
Fosfato di roccia 0-3-0 Fosforo
Trifoglio – azotofissatore – utilizzato come coltura di copertura (pacciamatura) 0,5-0,2-0,3.

Articolo originale su Dolce Vita Online

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